martedì 2 febbraio 2016

#18 Metà diario.

Non so,volevo mettere in ordine un po' di pensieri, come quando versi il caffè su un foglio importante e preso dalla rabbia lo strappi, con l'intenzione di rifarlo, ma subito dopo ti accorgi che non ricordi più cosa ci avevi scritto su e così inizi a rimetterlo insieme, pezzetto per pezzetto, cercando di decodificare la veloce scrittura di quello che all'inizio deve essere stata una cosa semplice. E quindi ti chiedi, perché ho strappato quel dannato foglio? Era tutto lì, scritto,un po' illeggibile,ma era lì. Quindi dopo una piccola pausa di coscienza ti metti a lavoro. Pezzetto numero uno,leggi: "cioè che è davvero importante". Così inizi a pensarci su, ripeti ad alta voce "cioè che è davvero importante". Te lo chiedi. Francesca cara, dimmi la verità, cosa è davvero importante per te? Cominci a pensare a tutto ciò che è stato importante per te fino a quel momento e realizzi di essere stata stupida, di aver dato importanza a cose futili, di aver concesso la priorità a cose che alla fine non lo meritavano. Tamponi delicatamente la carta bagnata di caffè con un fazzoletto, piano, delicatamente, così come si tamponano le ferite, e scrivi. "Punto primo, la famiglia." Non che tu l'abbia ignorata o disprezzata prima di allora, ma ti accorgi del vero valore di una mamma, un papà. Il valore delle coccole, del bacio della buonanotte,del riso in bianco quando si ha la febbre, degli abbracci quando sei giù. Ti rendi conto di quanto bene ti ha fatto crescere con un fratello, nel bene e nel male, nei giochi o nella vita vera, lui ti sarà sempre accanto, non importa quanto sarete distanti l'uni dall'altro, lo stesso sangue che vi scorre nelle vene è un legame indistruttibile. Così inizi a pensare agli amici.Quelli che sono come fratelli o sorelle, che conosci dall'asilo, quelli che ti capiscono senza che tu apra bocca. Pensi che loro sono davvero importanti e che tutti i litigi primi di allora sono stati inutili, scocchi, e ti riprometti di impegnarti per essere un amico migliore. Così scrivi "Punto due, gli amici." Finalmente ti senti tanto amato, di un'amore che ti coinvolge completamente, di quell'amore che ti hanno insegnato i tuoi semplicemente mostrandotelo. "Punto tre, l'amore." Perché è grazie a lui se hai i tuoi amici e la tua famiglia, che più ne dai è più ne ricevi, è vero,l'amore è il carburante del mondo e allora, diavolo si,se è importante. E così tutto questo pensare ti porta indietro tanti ricordi, tutti nella stessa casa, nella stessa piazza o nello stesso locale. Ci pensi un po' su e nella tua mente inizia a delinearsi una mappa perfetta della tua città, ricordi dettagli a cui non avevi neanche fatto caso mentre ci camminavi di fianco. Ecco il quarto punto, "la tua città." Perché è inutile prendersi in giro,ragazzi,nessun posto sarà mai bello quanto casa tua.
Pezzetto numero due. Lo fissi un po' senza avere la minima idea di cosa fosse. Un paio di minuti e ci arrivi, era una lista delle cose da fare. Ti spremi le meningi ma nulla, proprio non ti viene in mente cosa volevi fare. Così torni dalla penna e butti giù: "1. Riuscire a parlare 2. Ravioli 3. Shanghai 4. Capodanno 5. 17 anni 6. Innamorarti 7. Avere un altra famiglia 8. Essere più sicura di te stessa 9. Pechino 10. Thai chi 11. Le bacchette 12. I grattacieli 13. Danzare 14. Il The". Rileggi velocemente e spunti qualcosa. 
Pezzetto numero 3. Futuro. Questo sì che è un grosso affare. È quasi un dilemma, come il famoso "essere o non essere?". Tu ti chiedi, "cosa fare o non fare?".
Inseguirai il tuo sogno, quello che hai avuto sin da bambino, quello che quando giocavi con le bambole non le facevi far shopping ma le curavi con siringa e termometro, quello che sarà difficile, ma non sarebbe un sogno se non lo fosse. Scrivi un paio di punti, un paio di posti dove ti piacerebbe lavorare. Ma si, ce la farai, stai rimettendo questo foglio in sesto, potrai fare anche quello.
Stavo pensando che è proprio questa la mia vita, un foglio un po' sbagliato dove ci ho rovesciato un po' di caffè ogni giorno fino a quando non sono riuscita a leggerci più nulla, così l'ho strappato, l'ho strappato nello stesso momento in cui ho preso un aereo ormai mesi fa. Mi sono chiesta, perché hai lasciato la tua vita? Perché hai strappato quel dannato foglio? Ci ho messo cinque
mesi a rimettere insieme i pezzi, e adesso come mai sento che il mio foglio è finalmente quello giusto, mai stato più chiaro di così.
È tardi e vorrei tanto dormire, lancio un occhiata al mio piano da lavoro, ci sono ancora un paio di pezzetti da decifrare, che aspettano di essere messi insieme, ma la vita è ancora giovane quindi per questi primi cinque mesi, buonanotte e buona stesura della vostra vita.

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